Riflessioni sulla proroga del Superbonus 110%

Come ogni anno, con l’avvicinarsi dell’approvazione delle Legge di Bilancio, nasce un dibattito in merito agli incentivi fiscali per gli interventi di efficienza energetica. Quest’anno, la discussione verte soprattutto sulla proroga del Superbonus 110%.

Stante l’importante ruolo che tale incentivo ha avuto e continua ad avere per la ripresa del settore edile, Renovate Italy ha inviato al Governo la seguente lettera con alcune riflessioni in merito alla proroga del Superbonus 110%.

Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri,

Sig.ri Ministri,

Vi scriviamo nella qualità di portavoce di Renovate Italy che è una rete di realtà imprenditoriali e no profit (cfr. https://renovate-italy.org/chi-siamo/), articolazione italiana della più vasta coalizione Renovate Europe (https://www.renovate-europe.eu), che promuove attività e progetti per la riqualificazione energetica del patrimonio costruito in Italia.

Pensiamo che, se il nostro paese intenderà ridurre le emissioni al 2030 del 55%, come previsto dalla Commissione Europea, e raggiungere, al 2050, la neutralità climatica, bisognerà investire su interventi di qualità focalizzando le risorse su progetti che siano pienamente allineati con l’obiettivo di trasformare il nostro sistema energetico, ridurre la domanda di energia e ridurre drasticamente le emissioni di CO2. Da questo punto di vista, il settore dell’edilizia gode di un grande potenziale e riveste un ruolo fondamentale per affrontare le sfide poste dalle esigenze di tutela ambientale e climatica. Infatti, il parco immobiliare nei Paesi dell’UE, ed il nostro Paese non reca numeri molto diversi, consuma il 40% di tutta l’energia primaria prodotta ed è responsabile del 36% delle emissioni di gas climalteranti.

Per questo abbiamo apprezzato l’ambizione delle misure per l’efficienza energetica degli edifici nel nostro PNRR, che si stanno dimostrando efficaci anche sotto il profilo dell’occupazione. Già diversi studi hanno dimostrato come il settore della riqualificazione degli edifici è quello in cui, nell’ambito energetico, si crea il maggior numero di posti di lavoro qualificati e non delocalizzabili. Per l’Italia si tratta di 15 posti di lavoro per ogni milione di euro investito (Fonte: World Energy Outlook Special Report: Recovery, IEA, 2020).

Posti di lavoro creati per ogni milione di dollari investito in differenti settori energetici – Fonte: World Energy Outlook Special Report: Recovery, IEA (2020).

Abbiamo appreso, più da fonti di stampa che da documenti ufficiali, dell’intenzione di limitare, con la prossima legge di bilancio, la validità temporale del così detto Superbonus 110% e di restringere la platea dei soggetti ammessi. Ci permettiamo, pertanto, di rivolgervi alcune considerazioni in proposito. 

Riteniamo che il forte impulso che il Superbonus 110% ha dato alla riqualificazione energetica debba trasformarsi nella creazione di un vero e proprio settore industriale dedicato all’efficientamento degli edifici. È necessario quindi che la filiera attualmente impegnata nei numerosi progetti che la misura sta generando possa compiere investimenti di lunga durata, per prepararsi, attraverso l’acquisizione di competenze e attrezzature, prodotti e processi innovativi, alla sfida della de-carbonizzazione del nostro patrimonio costruito.

Occorre quindi definire la Strategia di Ristrutturazione di Lungo Periodo che deve contenere i piani e le azioni da intraprendere per riqualificare l’intero stock edilizio e trasformarlo in edifici a consumo quasi zero entro il 2050. Detta strategia avrebbe dovuto essere approvata entro il 10 marzo 2020, ma la scadenza è stata abbondantemente superata e la strategia non è operativa. 

In quest’ottica e a sostegno di una massiccia azione di riqualificazione proponiamo di vincolare le risorse disponibili alla realizzazione di un piano pluridecennale di ristrutturazione energetica che trasformi l’intero stock edilizio in edifici a consumo quasi zero entro il 2050

Occorre quindi che sia istituito un tavolo di lavoro partecipato che disegni la strategia, e Renovate Italy si offre fin d’ora a dare il suo contributo. La strategia dovrebbe sviluppare gli strumenti che hanno caratterizzato fin d’ora le politiche per la riqualificazione energetica del patrimonio costruito, pertanto dovrebbe prevedere:

  • la stabilizzazione dello strumento della detrazione fiscale e della sua cedibilità/sconto in fattura come strumento finanziario principale per il recupero del patrimonio residenziale pubblico e privato;
  • L’allineamento tra gli obiettivi in termini risparmio energetico – o in termini di tecnologie più virtuose – e le aliquote di detrazione fiscale, con la loro declinazione in un arco temporale di 10 anni;
  • Il potenziamento di altre forme di incentivazione, quali i titoli di efficienza energetica ed il conto termico;
  • Il prolungamento del Superbonus 110%, aumentando l’ambizione dei progetti incentivati.

L’orizzonte temporale breve ha infatti diversi effetti negativi:

  • Penalizza i progetti più articolati e ambiziosi, che non vengono portati avanti per il rischio di non avere la possibilità di portarli a compimento (si vedano, ad esempio, i dati del Superbonus 110% sui progetti IACP); 
  • Genera una forte tensione sul mercato, in quanto l’esecuzione deve concentrarsi in pochi mesi e non c’è la possibilità di programmare le forniture con un certo respiro, né di formare adeguatamente le nuove maestranze che entrano in queste attività;
  • Impedisce l’organizzazione a lungo termine degli operatori in termini di formazione del personale, adozione di tecnologie o processi innovativi, investimenti.

Per le ragioni sopra esposte, riteniamo che il Superbonus 110% dovrebbe essere finanziato e prolungato almeno fino a tutto il 2024, dimostrandosi più ambiziosi circa l’efficacia degli interventi. 

Infatti, riteniamo che il salto di due classi ed il rispetto dei requisiti minimi per tecnologia non siano requisiti sufficientemente stringenti per garantire che gli interventi realizzati ci facciano effettivamente avanzare verso la de-carbonizzazione degli edifici. 

È improbabile che gli edifici riqualificati oggi verranno nuovamente riqualificati entro il 2050; è pertanto necessario che gli interventi incentivati diano come risultato edifici con efficienza energetica prossima allo standard NZEB. In caso contrario, per de-carbonizzare il parco edilizio al 2050 saranno necessari maggiori investimenti in impianti di produzione di energie rinnovabili.

Riteniamo pertanto che il Superbonus 110% dovrebbe incentivare gli interventi con vita utile di almeno 30 anni, in modo tale da poter essere ancora efficienti al 2050. Proponiamo quindi di inserire come terzo fattore abilitante il raggiungimento della qualità media dell’involucro edilizio, dato attualmente già misurato dall’APE convenzionale.

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