Cosa si fa in Italia?

Di seguito è riportata la seconda parte del position paper di Renovate Italy.

In Italia vi sono quasi 12 milioni di edifici residenziali (suddivisi in poco più di 30 milioni di unità immobiliari) e quasi 800.000 edifici non residenziali (suddivisi in poco più di 4,5 milioni di unità immobiliari). Una precisa analisi della pessima efficienza energetica è possibile grazie al catasto energetico degli edifici di Regione Lombardia, che raccoglie tutti gli APE prodotti in quel territorio.

Figura 6: ripartizione degli ACE per edifici residenziali (sx) e non residenziali (dx) per classe energetica e valore medio di EPH espresso in kWh/m2 anno (Regione Lombardia, Finlombarda – Catasto Energetico Edifici Regionale, 2014).

Figura 6: ripartizione degli ACE per edifici residenziali (sx) e non residenziali (dx) per classe energetica e valore medio di EPH espresso in kWh/m2 anno (fonte: Regione Lombardia, Finlombarda – Catasto Energetico Edifici Regionale, 2014).

In Italia dal 2001 al 2011 il 58,6% delle abitazioni ha subito almeno un intervento di manutenzione straordinaria o di ammodernamento. Il dato sembra confortante, ma analizzandolo nello specifico si trova che il 41,7% ha subito interventi impiantistici, il 9,2% interventi sulle strutture, il 30,7% miglioramenti di natura estetica. L’impatto è stato sicuramente positivo, ma non in termini di profonde riqualificazioni energetiche.

Per le ristrutturazioni degli edifici non residenziali, la situazione è addirittura peggiore, poiché i tassi annui di rinnovo sono i seguenti: uffici 1,3%, scuole 1,7%, alberghi 1,4%, banche 1,9%, centri commerciali 3,9% (fonte: CRESME, Riuso 2012).

Una ulteriore conferma si trova in altri dati; lo stock edilizio complessivo nazionale consta di 9,8 miliardi di mq di involucro edilizio (5 miliardi di mq di pareti verticali, 2,2 miliardi di mq di coperture, 2,6 miliardi di mq di solai e sottotetti). L’84% di queste superfici non ha subito interventi da oltre 15 anni (fonte: CRESME/FIVRA, Valutazione della convenienza e dell’impatto economico dell’isolamento termo-acustico degli edifici, 2014).

In applicazione delle direttive europee, l’Italia ha varato iniziative di grande interesse per promuovere il rinnovamento e la riqualificazione energetica degli edifici.

  • Nuovo quadro legislativo: il d.lgs. n. 192/05 e s.m.i. ha introdotto nuove regole e nuovi obblighi che si sono mostrati efficaci nello stimolare l’efficienza energetica nelle nuove costruzioni, ma non negli edifici esistenti.
Figura 7: valore medio di EPH per epoca costruttiva per edifici residenziali (Regione Lombardia, Finlombarda – Catasto Energetico Edifici Regionale, 2014).

Figura 7: valore medio di EPH per epoca costruttiva per edifici residenziali (fonte: Regione Lombardia, Finlombarda – Catasto Energetico Edifici Regionale, 2014).

  • IVA agevolata al 10%: a partire dall’anno 2000 non solo le ristrutturazioni ma anche gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria usufruiscono dell’IVA agevolata; questa misura ha avuto un impatto positivo, ma per i lavori minori.
  • Detrazioni fiscali per le ristrutturazioni e le qualificazioni energetiche: a partire dal 1998 le ristrutturazioni usufruiscono di una detrazione fiscale (con intensità di contribuzione che è variata nel tempo, ora è al 50%); dal 2007 l’installazione di determinate tecnologie energetiche permette di usufruire di una detrazione fiscale maggiorata rispetto a quella per le riqualificazioni (intensità di contribuzione era del 55% fino al 5 giugno 2013, ora è al 65%). L’esito di queste ultime detrazioni nel periodo 2007-2012 è contenuto nella seguente tabella.
Tipologia intervento
Numero
interventi
Costo
medio
[Euro]
Risparmio
energetico
medio
[kWh/y]
Risparmio
energetico
totale
[kWh/y]
coibentazione pareti verticali 28.076 29.931 12.050,70 338.335.482
coibentazione pareti orizzontali 33.607 38.362 20.940,91 703.761.141
sostituzione infissi 823.623 9.371 2.752,14 2.266.723.592
installazione solare termico 201.376 7.049 6.130,81 1.234.597.902
sostituzione impianto termico 367.891 13.070 8.659,91 3.185.902.694
interventi combinati 36.007 30.325 15.219,16 547.996.180

Tabella 2: sintesi economica e tecnologica degli interventi incentivati con le detrazioni fiscali per le riqualificazioni energetiche (fonte: ENEA, 2007-2012).

E’ evidente che le detrazioni hanno avuto un impatto soprattutto per gli interventi meno costosi e meno efficaci (quelli col minor risparmio energetico medio). Questa è una diretta conseguenza dei limiti dell’incentivo, che è ad appannaggio solo di chi possiede una adeguata capienza fiscale ed è ampiamente migliorabile in termini di platea dei beneficiari, bancabilità, durata nell’erogazione del contributo, stabilità nel tempo.

  • Conto termico: a partire dal 2013 l’installazione di alcune tecnologie, in alternativa alle detrazioni fiscali, usufruisce dell’erogazione di un contributo in conto capitale. L’incentivo, pur presentando elementi di novità rispetto alle detrazioni fiscali (è un contributo in conto capitale, dunque in teoria bancabile), non è riuscito ad incidere sul mercato (nel 2013 sono state presentate solo 3.300 richieste di incentivazione) a causa della platea di beneficiari eccessivamente limitata e di procedure autorizzative complesse e non in linea con la prassi degli operatori del settore. Anche le Amministrazioni pubbliche, che dovrebbero essere favorite nell’applicazione di questo contributo, sono in realtà impedite da gravi ostacoli e limitazioni, tanto che lo strumento è adottato in misura limitatissima.
  • Certificati bianchi (o titoli di efficienza energetica): dal 2005 gli interventi che raggiungono un determinato risparmio di energia usufruiscono dell’emissione di certificati bianchi, titoli bancabili e vendibili su un apposito mercato o tramite transazioni bilaterali (1 certificato = 1 t.e.p. di energia risparmiata = 11.630 kWh risparmiati). Gli interventi sugli edifici usufruiscono di alcune schede tecniche che consentono una più facile identificazione del risparmio energetico conseguito.
Tecnologia
Quantità incentivate
Risparmio energetico [t.e.p./y]
isolamento involucro opaco
14.484.862 mq
35.308
sostituzione finestre
2.628.924 mq
18.152
sostituzione scaldacqua
14.688 unità
474
sostituzione caldaie
183.953 unità
7.876
installazione fotovoltaico
848 kWp
139
installazione collettori solari termici
186.902 mq
7.451

Tabella 3: estratto del rendiconto dei progetti presentati a valere sui certificati bianchi nel 2013 (fonte: GSE, Rapporto annuale sul meccanismo dei certificati bianchi).

Questi numeri non devono ingannare perché, sebbene il maggior potenziale di risparmio energetico si trovi negli edifici civili, il 90% dei certificati bianchi rilasciati riguarda interventirealizzati nel settore industriale (ed infatti nel 2013 grazie ai certificati bianchi si sono attivati nuovi progetti che hanno permesso un risparmio pari a 2.350.608 t.e.p.).

I certificati bianchi posseggono alcune caratteristiche che mancano agli altri incentivi (la bancabilità, la platea il più ampia possibile, stabilità nel tempo), ma il loro (relativo) insuccesso per quanto riguarda gli interventi edili, è segno che queste caratteristiche non sono sufficienti.

Le statistiche ufficiali mostrano come gli incentivi non abbiano contribuito ad una riduzione reale del fabbisogno energetico degli edifici, limitandosi, per la maggior parte, a finanziare interventi di semplice sostituzione tecnologica.

Clicca qui per scaricare il position paper completo di Renovate Italy.

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