Osservazioni al PNIEC 2030 (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030)

A gennaio 2019 il MiSE aveva inviato alla Commissione europea la Proposta di Piano nazionale integrato per l’Energia ed il Clima (PNIEC) al 2030. I principali obiettivi dello strumento (da raggiungere al 2030) sono:

  • una percentuale di produzione di energia da fonti rinnovabili (FER) nei Consumi Finali Lordi di energia pari al 30%, in linea con gli obiettivi previsti per il nostro Paese dalla UE;
  • una quota di energia da FER nei Consumi Finali Lordi di energia nei trasporti del 21,6% a fronte del 14% previsto dalla UE;
  • la riduzione dei consumi di energia primaria rispetto allo scenario PRIMES 2007 del 43% a fronte di un obiettivo UE del 32,5%; ciò equivale ad un risparmio di 9,3 Mtep, più del 60% dei quali (5,7 Step) dovrebbero essere ottenuti grazie a  misure su edifici residenziali e terziari;
  • la riduzione dei gas climalteranti per tutti i settori non ETS (es. trasporti, costruzioni, rifiuti, agricoltura) del 33% rispetto al 2005), obiettivo superiore del 3% rispetto a quello previsto da Bruxelles.

La Proposta di Piano è stata altresì resa pubblica, al fine di consentire la raccolta di osservazioni da parte degli stakeholder. Renovate Italy ha inviato una serie di osservazioni che si concentrano sul ruolo assegnato agli edifici per soddisfare la richiesta di riduzione dei consumi energetici.

A nostro avviso, rispetto al contenuto della proposta di Piano, è necessario aumentare il numero di interventi a valere sull’ecobonus a causa di alcune stime errate ivi contenute:

  • sovrastima del risparmio energetico che si può ottenere dagli interventi di ristrutturazione/manutenzione che richiedono la detrazione fiscale del 50%; non è plausibile che da questo incentivo si ottenga un risparmio energetico maggiore di quello che si otterrà dall’ecobonus (il cui trend è previsto in lieve crescita rispetto agli ultimi anni);
  • errata stima delle vita tecnica media delle tecnologie, che la proposta di Piano considera pari a 20 anni; in realtà, le tecnologie legate all’involucro hanno vita tecnica media pari a 30 anni, mentre per quelle impiantistiche è pari a 15 anni; questo errore porta ad una sovrastima del 10% del risparmio di energia che si otterrà da interventi sugli edifici.

Condividiamo invece la necessità di modificare gli standard minimi (ma non necessariamente in ottica più severa), rivedere la legislazione attuale (tramite l’adozione di “trigger point“) e migliorare gli Attestati di Prestazione Energetica (APE) tramite i “building renovation passport“.

Riteniamo inoltre fondamentale la creazione di “one-stop shop”, sportelli di consulenza integrata, la cui azione locale permette di superare tutte le barriere informative che impediscono la realizzazione di riqualificazioni profonde.

Infine, segnaliamo l’incongruenza tra i dati contenuti nella relazioni annuali sulle detrazioni fiscali (utilizzati per redigere la proposta di Piano) e quelli ottenuti dal calcolo dei livelli ottimali. L’allineamento tra queste diverse fonti dovrebbe portare alla necessità di aumentare il numero di interventi di riqualificazione degli edifici.

[Clicca qui per scaricare le osservazioni di Renovate Italy alla proposta di Piano]

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