Ostacoli e proposte per l’incentivazione delle riqualificazioni profonde degli edifici

keep calmLe relazioni di autorevoli centri di ricerca (IEA, JRC, CCCEP) mostrano che il drastico e diffuso miglioramento dell’efficienza energetica dello stock immobiliare, attraverso interventi con elevata efficacia (quantità di energia risparmiata) ed efficienza (costo dell’energia risparmiata), produce una serie di importanti vantaggi per:

  • l’economia (miglioramento della bilancia commerciale nazionale, costi stabilmente minori per il riscaldamento e la climatizzazione degli edifici)
  • la società (creazione di decine di migliaia di posti di lavoro, lotta alla fuel poverty, miglioramento della qualità urbana)
  • la sicurezza energetica (maggiore resilienza, minore dipendenza dalla fornitura di energia da paesi instabili o che finanziano il terrorismo)
  • l’ambiente (diminuzione delle emissioni inquinanti locali e climalteranti)
  • le finanze pubbliche (minori costi per la sanità, per i sussidi di disoccupazione, per la gestione degli edifici pubblici).

Questi benefici, che riguardano l’intero Sistema Paese, non possono essere affrontati considerando i soli benefici microeconomici e la convenienza ad agire dei singoli cittadini. Affinché siano colti pienamente, necessitano di un’azione pubblica espansiva, consistente, determinata e coerente.

Gli investimenti in Deep Renovation (DR) non vengono effettuati, nonostante la presenza di generosi incentivi, a causa di una serie di ostacoli non affrontati dall’attuale sistema di agevolazioni.

I dati di rendiconto di ogni anno di applicazione dell’ecobonus mostrano infatti un quadro desolante: gli interventi più estesi (e dunque con la migliore efficacia) rimangono marginalmente interessati dall’incentivo; nel 2013, fra tutte le pratiche presentate, solo lo 0,4% ed il 2% hanno interessato, rispettivamente, gli interventi globali e quelli sull’isolamento della parte opaca dell’involucro (pareti, coperture, pavimenti).

Le attività di DR richiedono investimenti elevati e non brevi tempi di ritorno, che spesso necessitano il supporto di adeguati strumenti di finanziamento. Questa circostanza pone alcuni ostacoli che devono essere superati:

  • l’avversione agli investimenti di importo elevato
  • l’avversione al rischio dei proprietari degli immobili
  • l’avversione all’indebitamento
  • l’entità degli investimenti, la concorrenza ed il cumulo tra incentivi
  • la gestione del rischio dei finanziatori
  • la sensibilizzazione dei cittadini
  • lo sviluppo di modelli d’impresa innovativi.

La presente analisi si propone di specificare nel dettaglio gli ostacoli, con particolare riferimento al settore residenziale privato, e di fornire proposte per il loro superamento.

Scarica il documento completo di tutte le analisi e le proposte per l'incentivazione delle DR.

Avversione agli investimenti di importo elevato

Le attività di DR consentono forti riduzioni di consumi di energia ed emissioni inquinanti, ma necessitano di investimenti elevati. Subiscono la concorrenza di interventi parziali e meno performanti (ancorché incentivati), ma che richiedono minori investimenti.

avversione investimenti elevati

Avversione al rischio dei proprietari

L’incertezza rende più rischioso l’investimento in attività di DR.

avversione rischio

Avversione all’indebitamento

La riqualificazione energetica degli edifici non è generalmente ritenuta un’esigenza improcrastinabile e non costituisce una motivazione all’indebitamento di lungo periodo.

avversione indebitamento

Concorrenza tra incentivi

La contestuale presenza di incentivi per interventi parziali (di costo inferiore, ma non efficaci nella stabile riduzione dei consumi) porta alla scelta di realizzare questi ultimi invece che DR.

concorrenza incentivi

Cumulo con altri incentivi

L’efficienza energetica consente una pluralità di benefici (economici, sociali, ambientali), ognuno dei quali dispone o potrebbe disporre di appositi incentivi.

cumulo incentivi

Gestione del rischio dei finanziatori

Soprattutto nel caso della proprietà frazionata (condomini), i finanziatori devono tutelarsi da determinati rischi.

gestione rischio finanziatori

Sensibilizzazione dei cittadini

I cittadini non hanno sufficiente consapevolezza riguardo ai benefici che si possono raggiungere, alla priorità degli interventi da realizzare, alle tecnologie necessarie, ai costi da sostenere, agli incentivi disponibili.

sensibilizzazione cittadini

Sviluppo dei modelli d’impresa

La realizzazione delle Deep Renovation richiede l’integrazione di competenze diversificate. E’ auspicabile lo sviluppo di nuovi modelli d’impresa e di relazioni tra i diversi soggetti coinvolti.

sviluppo modelli impresa

In sintesi, è fondamentale stabilizzare l’ecobonus, ma è altrettanto importante che esso diventi un incentivo maggiormente efficiente, efficace e appetibile.

Per raggiungere questo scopo, è necessario non solo prorogare l’ecobonus almeno fino al 2020 con la medesima intensità di contribuzione (65%, almeno per gli interventi globali e sull’involucro opaco), ma altresì che:

  • la detrazione fiscale diventi un vero contributo a fondo perduto, certo e bancabile (una rendita finanziaria pluriennale simile al nuovo Conto Termico che, agli interventi globali che trasformano in NZEB gli edifici della P.A., riconosce un contributo a fondo perduto pari al 65% dei costi), in modo da ridurre drasticamente la quota di investimento che deve essere anticipata dai proprietari o presa a prestito; parte del contributo a fondo perduto potrebbe essere sostituita con la cumulabilità con altri incentivi bancabili (ad esempio i Certificati Bianchi)
  • sia prevista l’erogazione di contributi in conto interessi sulla parte di costo non coperta dall’incentivo, in modo da ridurre l’avversione all’indebitamento di lungo periodo
  • siano creati fondi di garanzia (nazionale e locali, grazie alla partecipazione delle banche del territorio) a tutela dei finanziatori e a copertura dei rischi di insolvenza connessi almeno agli interventi sulle parti comuni dei condomini, in modo da rimuovere la riluttanza degli investitori e minimizzare i costi finanziari.

E’ anche utile, al fine di aumentare l’appetibilità dello strumento incentivante:

  • realizzare campagne nazionali di comunicazione sui benefici dell’efficienza energetica e delle Deep Renovation in particolare
  • favorire la diffusione di diagnosi energetiche solide e l’adozione di contratti di rendimento energetico (EPC) a prestazione garantita
  • concedere l’IVA agevolata sui contratti di Servizio Energia stipulati dopo la realizzazione di interventi di riqualificazione profonda
  • introdurre un meccanismo di esazione delle rate di rimborso dei prestiti, commisurate al risparmio generato
  • consentire la rinegoziazione dei contratti di locazione per ripartire equamente costi e benefici dell’efficienza energetica
  • promuovere la creazione di agenzie locali per l’informazione e il supporto ai cittadini
  • stimolare i controlli sul territorio e la sensibilizzazione dei progettisti.
Scarica il documento completo di tutte le analisi e le proposte per l'incentivazione delle DR.

 

4 pensieri su “Ostacoli e proposte per l’incentivazione delle riqualificazioni profonde degli edifici

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