Nei giorni scorsi Renovate Europe ha inviato una lettera a Ursula von der Leyen (Presidente della Commissione UE), Frans Timmermans (Vice-Presidente Esecutivo della Commissione UE), Kadri Simson (Commissaria UE per l’Energia), Thierry Breton (Commissario UE per il Mercato Interno e i Servizi), Johannes Hahn (Commissario UE per il Budget e l’Amministrazione).
La lettera, prendendo spunto dall’osservazione che la riqualificazione profonda dello stock edilizio è la misura perfetta per far ripartire l’economia europea dopo l’epidemia di Covid-19, chiede alla Commissione UE di realizzare un fondo comunitario per riqualificare, in modo profondo ed in brevissimo tempo, diversi edifici siti in ogni Stato della UE, con processi di approvazione, gare innovative e assistenza tecnica a livello europeo, in modo da garantire quantità e qualità degli interventi.
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E’ tempo di creare un Fondo per la Riqualificazione degli edifici a vantaggio di tutti gli Europei
La crisi legata all’epidemia di COVID-19 ha portato l’Unione Europea ad un bivio. Dobbiamo prendere decisioni difficili a favore dello sviluppo.
Esiste un reale rischio che l’epidemia causi frammentazione politica, stagnazione economica e crisi sociali. Per evitare ciò, possiamo lanciare iniziative comuni che leghino i cittadini all’Unione Europea, fornendo la spinta per la ripresa delle attività economiche secondo i principi del Green Deal europeo, ed al tempo stesso sviluppare l’inclusività e risolvere le disuguaglianze nella nostra società.
Una delle proposte del Green Deal è di almeno raddoppiare il tasso annuo di riqualificazione, attualmente fermo all’1%. Questa “Renovation Wave” stimolerà una ripresa verde che trasformerà l’ambiente, l’economia e la società.
I firmatari, partner della campagna “Renovate Europe”, chiedono che il piano di rilancio europeo includa un fondo per la riqualificazione a beneficio di tutti i cittadini europei per assicurare che la riqualificazione energetica dell’intero parco edilizio europeo avrà un ruolo centrale nel rilancio dell’intera Unione Europea.
Il settore europeo delle costruzioni vale il 9% dell’intero prodotto lordo europeo e impiega più di 16 milioni di persone. La riqualificazione profonda degli edifici in tutta l’Unione Europea farà ripartire le nostre economie. Creerà in ogni Paese europeo nuovi posti di lavoro locali e stimolerà la domanda in tutte le industrie che riforniscono l’edilizia.
Ogni euro investito nelle riqualificazioni profonde genera una moltitudine di benefici per la società, inclusa la creazione di edifici sicuri e salutari. La “Renovation Wave” creerà dei leader globali nel settore delle tecnologie pulite, consentendo all’Unione Europea di guidare il mondo intero verso la transizione energetica.
Inoltre, solo le riqualificazioni profonde degli edifici, se realizzate ad un tasso annuo di almeno il 3%, consentiranno di raggiungere gli obiettivi europei di neutralità climatica entro il 2050. Attualmente circa 210 milioni di edifici europei consumano energia ed emettono CO2 più di ogni altro settore dell’economia europea. Diminuire il consumo di energia di questi edifici ridurrà i costi per la transizione energetica in altri settori, come la generazione e la trasmissione di energia, ed aumenterà la flessibilità dell’intero sistema energetico, mentre prenderanno piede la digitalizzazione e la gestione dal lato della domanda.
Chiediamo di creare un fondo per la riqualificazione a favore di tutti gli europei come parte del piano di recupero dell’Unione Europea, con le seguenti caratteristiche:
- abbia una leva finanziaria pari a 100 miliardi di euro all’anno per assicurare che gli edifici europei verranno riqualificati ad un tasso annuo del 3%;
- inizialmente si concentri sulle riqualificazioni più urgenti, come quelle degli edifici che ospitano persone a basso reddito o adibiti a social housing, le scuole, gli ospedali, le case di riposo ed i centri di cura;
- sia aperto a tutti i soggetti che abbiano dei progetti già pronti per essere realizzati;
- sia gestito a livello europeo con rapidi processi di approvazione, gare innovative e assistenza tecnica per assicurare il rilancio economico e superare le distorsioni dovute a preoccupazioni legate al tema degli aiuti di Stato. Dobbiamo assicurare non solo la quantità ma anche la qualità delle riqualificazioni;
- interessi i soli progetti che realizzano, al limite per fasi, una riqualificazione profonda e che perseguano il principio “energy efficiency first” per assicurare che i soldi siano utilizzati per realizzare gli obiettivi climatici al 2050;
- renda evidente il ruolo dell’Unione Europea nel finanziamento del progetto, anche tramite cartellonistica di cantiere.
Riteniamo altresì necessario che l’Unione Europea introduca requisiti minimi di prestazione energetica nella riqualificazione degli edifici, e che questi diventino progressivamente più severi nel corso del tempo. Simili requisiti esistono già in diversi paesi europei.
Siamo pronti a pensare in modo ancora più grande ed audace. Chiediamo a voi e all’intera Commissione Europea di agire oggi all’interno del EU Recovery Package e del Framework finanziario pluri-annuale, che dovrebbero essere entrambi pubblicati il 6 maggio, per far ripartire la nostra economia e assicurare allo stesso tempo di raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo.