Fondo Sociale per il Clima: Sostenibilità e Inclusione Sociale in Italia

ETS è il sistema comunitario di scambio delle emissioni climalteranti che nei prossimi anni verrà aggiornato col sistema ETS2.

Nel nuovo sistema saranno considerate anche le emissioni generate dalla combustione di carburante negli edifici, nel trasporto stradale e in altri settori non considerati nel sistema ETS.

Ciò potrebbe generare impatti sociali ed economici, per alleviare i quali è stato creato il Fondo Sociale per il Clima (Social Climate Fund – SCF).

SCF fornirà perciò agli Stati membri dell’UE finanziamenti dedicati per sostenere direttamente i gruppi vulnerabili più colpiti, in particolare le famiglie in povertà energetica o di trasporto, assicurando che non siano lasciate indietro nella transizione verso un’economia più pulita.

In particolare, SCF metterà in comune i proventi dell’asta di quote dell’ETS2 e di 50 milioni di quote dell’attuale ETS. Anche grazie ad ulteriori contributi da parte degli Stati membri, l’SCF dovrebbe mobilitare almeno 86,7 miliardi di euro di finanziamenti pubblici nel periodo 2026-2032.

Per accedere ai finanziamenti, gli Stati membri devono elaborare Piani Sociali per il Clima (PSC) che elenchino e spieghino tutte le misure e gli investimenti pianificati a sostegno delle famiglie vulnerabili, degli utenti dei trasporti e delle microimprese. 

I PSC devono basarsi su una consultazione a livello nazionale delle autorità locali e regionali, dei rappresentanti delle parti economiche e sociali, della società civile e delle organizzazioni giovanili, nonché di altre parti interessate. 

In Italia, tale consultazione pubblica è avvenuta tramite tre fasi, l’ultima delle quali è terminata il 15 giugno 2025 ed ha previsto l’invio di osservazioni a 12 schede descrittive delle misure e degli investimenti previsti, suddivise per trasporti ed edilizia https://www.gse.it/sostenibilita/stakeholder/consultazioni/dettaglioconsultazione?IdConsultazione=38

Renovate Italy ha partecipato inviando le seguenti osservazioni di tipo generale: 

  • I fondi stanziati sono esigui e pertanto riteniamo che sia necessario non disperderli in più azioni ma concentrarsi su un ristretto numero, in modo che ognuna di queste possa avere una efficacia maggiore.
  • Le problematiche che si intendono affrontare con questi incentivi non colpiscono solo le fasce più vulnerabili, ma l’intera popolazione italiana. Le misure proposte dovrebbero pertanto sì concentrarsi sulle fasce più deboli ma, anche se in misura minore, essere utili anche per la restante parte della popolazione. Questo può essere ottenuto, ad esempio, grazie a un migliore coordinamento con la Direttiva sull’efficienza energetica in edilizia (che già prevede la creazione di sportelli unici integrati), e grazie alla creazione di regole tecniche comuni per gli incentivi, non solo quelli previsti dal Piano Sociale per il Clima ma anche gli altri.

ed anche osservazioni specifiche per ognuna delle sei misure previste per l’edilizia.

  • A1_TED sociale
  • M2_Edilizia Residenziale Pubblica
  • M3_Edilizia privata
  • M4_Microimprese vulnerabili
  • M5_Reddito energetico
  • S6_Esco Card
[clicca qui per scaricare il testo completo delle osservazioni inviate]

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