Come catturare i benefici non sfruttati delle riqualificazioni profonde degli edifici

Adrian Joyce, direttore di Renovate Europe

Mentre i nuovi parlamentari europei si insediano e il Green Deal europeo prende forma, vale la pena ricordare che gli edifici europei sono cruciali per raggiungere qualsiasi target ambientale ed energetico verrà individuato nei prossimi mesi.

Un crescente numero di ricerche quantifica economicamente I benefici che gli interventi di efficienza energetica generano per gli enti pubblici, le società private, le economie intere ed i singoli cittadini.

Ad esempio, riqualificare le abitazioni private comporta benefici pari a quattro volte e costi grazie alla riduzione delle spese per la sanità pubblica, l’eliminazione dei sussidi energetici, la creazione di posti di lavoro, l’aumentato potere di spesa dei cittadini che uscirebbero dalla povertà energetica.

[l’articolo seguente è la traduzione italiana di Capturing the untapped benefits of deep energy renovation, pubblicato da Renovate Europe]

Apprezziamo che nelle prime discussioni del Green Deal europeo sia stato ampiamente citato il ruolo che possono svolgere gli edifici. Ad oggi, però, sono proprio gli strumenti politici che si sono mostrati inadeguati nello stimolare le riqualificazione profonde degli edifici.

La nostra richiesta di una strategia per diminuire dell’80% il consumo di energia degli edifici entro il 2050 é finora caduta nel vuoto. Anzi, siamo in una situazione di impasse, nella quale stakeholder stanno aspettando una risposta alla domanda: “chi dovrebbe pagare e come?”.

In parallelo con i primi 100 giorni di Frans Timmermans come vicepresidente esecutivo della commissione europea, stiamo veicolando queste domande attraverso vari articoli e i socia media. Abbiamo iniziato illustrando i benifici multipli dell’efficienza energetica, che non si limitano alla riduzione di energia ed emissioni inquinanti, ma comprendono anche ulteriori benefici ambientali, sociali e di mercato, tutti con un positivo ritorno economico. 

All’inizio di gennaio 2020 porteremo all’attenzione alcuni progetti di riqualificazione energetica profonda che mostrano importanti ritorni degli investimenti effettuati. Un terzo articolo in programma a febbraio 2020 esaminerà cosa è necessario per realizzare un ecosistema che stimola le riqualificazioni energetiche profonde, ovvero individuare il migliore mix di tecnologia, politiche, finanziamenti e incentivi.

Inizieremo con un’ampia disamina dei benefici dell’efficienza energetica: ciò dovrebbe essere utile per spostare la discussione da “chi dovrebbe pagare e come?” a “quali sono i più efficienti ed efficaci modi affinché gli stakeholders usufruiscano dei benefici multipli dell’efficienza energetica?”

Benefici di una migliore qualità dell’aria indoor e outdoor

Ognuno di noi trascorre circa il 90% del proprio tempo all’interno di edifici. Le condizioni di questi ambienti (temperatura, illuminazione, umidità, rumore) hanno un importante ruolo sul nostro benessere fisico e mentale. Edifici più efficienti non solo diminuiscono il consumo di energia, ma migliorano anche il comfort termico, riducono le emissioni climalteranti e di conseguenza migliorano la qualità dell’aria, sia interna, sia esterna all’edificio.

Differenti studi attestano tutto ciò e lo hanno anche quantificato economicamente. Nel 2013 l’esposizione all’aria inquinata ha causato circa 436.000 morti premature nei paesi della UE. Inoltre, i costi direttamente associati all’inquinamento dell’aria (inclusi i giorni lavorativi persi e maggiori costi sanitari specialmente per i bambini e gli anziani), ammontano a 23 miliardi di Euro all’anno.

Sconfiggere la povertà energetica

E’ noto che i cittadini europei con reddito più basso vivono in abitazioni di scarsa qualità che richiedono una maggiore quantità di energia per raggiungere il comfort termico (sia in inverno, sia in estate).

Secondo stime recenti, 41 milioni di cittadini europei in inverno e 98 milioni in estate soffrono di povertà energetica. Riqualificare le loro abitazioni ridurrebbe la richiesta di energia e di conseguenza le loro bollette energetiche, conducendoli al di fuori della povertà energetica.

Ma di ciò ne beneficerebbero anche le finanze pubbliche, grazie alla riduzione dei costi per la sanità. Diversi studi mostrano che i bambini che vivono in abitazioni fredde e umide hanno una probabilità doppia di sviluppare problemi respiratori e il 40% di probabilità in più di soffrire di asma. Gli adulti in povertà energetica sperimentano elevati livelli di stress associati alla scarse qualità di vita, all’impossibilità di pagare l’affitto e le bollette energetiche; ciò sviluppa ipertensione e altri malanni fisici. Gli anziani che abitano in alloggi che non offrono un adeguato comfort durante l’inverno, hanno una probabilità maggiore del 40% di morire durante la stagione fredda.

Figura 1: costi per il servizio sanitario britannico

Una ricerca condotta in UK mostra che per il servizio sanitario nazionale, la principale voce di spesa sono le cure legate al freddo partito a casa propria. La seconda voce in classifica, cadere dalle scale, comporta costi pari solo ad un quarto dei precedenti. E’ altresì interessante notare che le prime nove posizioni della classifica sono occupate da otto eventi accidentali. L’unico evento non accidentale è proprio patire il freddo a casa propria, condizione alla quale sappiamo come rimediare e che pertanto potrebbe evitare di produrre costi legati alla cura di patologie respiratorie, attacchi di cuore e morti premature. 

In tutta l’Unione Europea, ogni inverno si registrano circa 250.000 morti in più rispetto all’estate; circa 80.000 di queste sono associate ad abitazioni non sufficientemente coibentate e pertanto incapaci di offrire un adeguato comfort termico.

Gli interventi di efficienza energetica forniscono miglioramento di salute e di benessere: secondo uno studio, coibentare gli edifici e sostituirne il generatore di calore con uno più efficiente, genera benefici pari a quattro volte i costi.

Benefici diversi per diverse tipologie di edifici

Un recente studio del BPIE (Building Performance Institute of Europe) ha trovato che le riqualificazioni energetiche profonde portano differenti benefici a seconda dell’edificio.

Ospedali

Un migliore comfort indoor può fare la differenza tra la vita la morte. Una buona ventilazione riduce il rischio di contaminazioni mentre l’illuminazione naturale, il comfort termico e un buon isolamento acustico accelerano i tempi di ricovero dei pazienti. Lo studio BPIE ha trovato che migliorare la qualità indoor in un ospedale pediatrico comporta un abbassamento del 10% del tasso di mortalità e aumenta del 10% il tempo che i medici possono trascorrere con i pazienti. In generale, le riqualificazioni energetiche possono ridurre dell’11% il tempo di ricovero tagliando altresì del 20% i costi sanitari e il turnover degli impiegati. Nella sola UE ciò comporterebbe benefici economici per 114 miliardi di Euro all’anno.

Luoghi di lavoro pubblici e privati

Circa il 36% della forza lavoro europea (81 milioni di persone), trascorre almeno otto ore al giorno in ufficio. Di conseguenza circa il 90% dei costi operativi sono collegati alla forza lavoro. Trasformare gli uffici in un posto confortevole, salutare, bene illuminato, migliora il morale della forza lavoro e ne riduce le assenze. In questo modo la produttività può migliorare fino al 12%. Ulteriori analisi hanno mostrato che, quando la temperatura è eccessiva, la riduzione di un grado centigrado aumenta la prestazione della forza lavoro fino al 3,3%, mentre la riduzione di 100 ppm nella concentrazione di CO2 aumenta la prestazione del 4,25%.

In Europa, ogni punto percentuale di miglioramento della prestazione energetica degli edifici può portare, globalmente, fino a 40 miliardi di maggiori profitti. Tutto ciò considerato, posti di lavoro più salutari possono portare benefici pari a 500 miliardi Euro all’anno.

Scuole

Le scuole necessitano particolare attenzione per due motivi:

  1. Il tasso di occupazione di in un’aula è molto maggiore di quello in casa o negli uffici
  2. I bambini sono molto più vulnerabili alla qualità dell’aria indoor, poiché, in proporzione, respirano molta più aria rispetto a un adulto.

La salute degli studenti, le ore di presenza, la concentrazione, l’apprendimento, patiscono quando le scuole sono mal progettate o devono essere riqualificate.

Secondo i modelli sviluppati da BPIE, la riqualificazione degli edifici scolastici può migliorare l’apprendimento degli studenti del 3%-8%, equivalenti a 10 giorni di malattia all’anno. Quando la temperatura è eccessiva, la riduzione di un grado centigrado aumenta l’apprendimento fino al 2,3%. Ciò significa maggior tempo per l’insegnamento, attività extracurricolari o vacanze. In aggiunta a ciò, ogni diminuzione di 100 ppm nella concentrazione indoor di CO2, comporta una diminuzione di 0,1%- 1% delle assenze dovute a malattia. Infine, una buona illuminazione naturale può anche aumentare la concentrazione ed il rilassamento, aumentando la prestazione scolastica fino al 18%!

L’efficienza energetica migliora la giustizia sociale

L’articolo 20 del Pilastro europeo dei diritti sociali riconoscere l’energia come un servizio essenziale. In effetti l’accesso all’energia conveniente significa un accesso ad altri servizi essenziali come l’acqua, la sanità, servizi finanziari, comunicazione digitale e trasporto.

Su questo aspetto ribadiamo quanto detto da Right to Energy, ovvero che la salute ed il benessere delle persone sono meglio protetti quando servizi energetici convenienti sono collegati a strategie per l’efficienza energetica, le energie rinnovabili, l’accesso a servizi domestici, l’accesso a mezzi di trasporto convenienti e la sostenibilità ambientale.

I benefici delle riqualificazioni profonde

EDEPI (EU Domestic Energy Poverty Index), pubblicato a febbraio 2019, mostra il peso di quattro fattori che contribuiscono alla povertà energetica in Europa: 

  1. percentuale delle spese energetiche sul totale;
  2. incapacità di mantenere il comfort termico in inverno;
  3. incapacità di mantenere il comfort termico in estate; 
  4. qualità dell’abitazione. 

Figura 2: contributo dei diversi fattori che incidono sulla povertà energetica

In molti Stati l’ultimo fattore è preponderante dal momento che abitazioni di scarsa qualità richiedono un maggiore quantitativo di energia per raggiungere il comfort termico. La soluzione più ovvia è pertanto investire in riqualificazioni energetiche, al fine di diminuire le bollette energetiche e contemporaneamente migliorare il comfort termico.

Aumentare le riqualificazioni fino ad ottenere una diminuzione dell’80% del consumo energetico creerà 2 milioni di posti di lavoro locali. In molti casi ciò richiederà imparare nuove competenze per le persone più povere, con conseguente beneficio per le economie locali. Queste beneficerebbero di ulteriori benefici, sia diretti, sia indiretti, grazie ad un maggiore tasso di impiego e maggiori spese derivanti da un aumentato potere di acquisto (ad esempio, con minori bollette energetiche le famiglie possono beneficiare di un comfort termico indoor ma anche spendere per ulteriori bisogni basilari).

Esistono diversi modi nei quali la creazione di lavoro e l’efficienza energetica portano benefici alle finanze pubbliche. Prima di tutto, la creazione di lavoro riduce il costo totale per i sussidi di disoccupazione. Inoltre, un maggior potere d’acquisto porta a maggiori spese e ciò porta ad un maggiore gettito fiscale. Inoltre, le riqualificazioni energetiche sono un investimento una tantum che eliminerebbe le periodiche spese per combattere la povertà energetica.

A livello macroeconomico, i paesi che dipendono dalle importazioni energetiche beneficerebbero anche di una maggiore sicurezza energetica.

Considerando tutto quanto sopra, le riqualificazioni energetiche profonde possono migliorare il PIL dello 0,7% annuo.

Il Green Deal europeo e l’efficienza energetica

Nel 2014 l’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) ha pubblicato Capturing the Multiple Benefits of Energy Efficiency; tale studio mostra chiaramente che l’efficienza energetica comporta vantaggi a livello macroeconomico, per le finanze pubbliche, per la salute e il benessere dei cittadini, per l’industria, anche quella energetica. 

Lo studio descrive anche le metodologie per misurare e valutare i benefici. In qualche caso, gli impatti positivi superano di 2,5 volte i costi. Più in generale, lo studio mostra come l’efficienza energetica può “stimolare lo sviluppo economico e sociale, migliorare la sostenibilità del sistema energetico e contribuire alla sostenibilità ambientale e aumentare la ricchezza”.

A livello globale, l’IEA stima che l’aumento delle misure di efficienza energetica convenienti sotto il profilo dei costi comporterebbe un migliore utilizzo delle risorse in tutta l’economia mondiale, con una crescita cumulativa pari a 18.000 miliardi di dollari fino al 2035. Gli investimenti necessari, pari a 11.800 miliardi di dollari, verrebbero più che compensati dalla riduzione dei costi per la fornitura di energia (17.500 miliardi di dollari in meno) e degli investimenti sul lato dell’offerta (5.900 miliardi di dollari in meno).

In breve, anche senza considerare il pieno valore economico di tutti benefici, consumare meno energia comporta sostanziali benefici. Considerando che il 97% degli edifici europei devono essere ri-qualificati profondamente per raggiungere i desiderati standard di efficienza (e ricordando che il 90% degli edifici attuali sarà ancora utilizzato nel 2050) é chiaro che non effettuare quelle riqualificazioni non è solo un’opportunità mancata ma comporta un prezzo molto alto.

Con il mantenimento delle inefficaci politiche vigenti al 2014, IEA ha stimato che si perdono due terzi di tutti gli investimenti in efficienza energetica che si potrebbero realizzare; tra questi, il settore con meno investimenti è proprio la riqualificazione profonda degli edifici, caratterizzate da un potenziale non sfruttato pari all’82%.

Figura 3: potenziali di efficienza energetica a lungo termine per diversi settori

Per ridurre il consumo energetico dell’80% é necessario triplicare il tasso di riqualificazione degli edifici esistenti dell’attuale 1% al 3%. Come ricordato sopra, in un prossimo articolo esamineremo la necessità di incentivi e finanziamenti innovativi.

Ci siamo concentrati sui benefici legati al settore delle costruzioni ma IEA evidenzia altri benefici di interesse per il Green Deal europeo. Il documento infatti spiega come l’efficienza energetica possa migliorare la sicurezza energetica, rendere più efficiente il dispacciamento di energia, abbassare i prezzi dell’energia, stimolare lo sviluppo macroeconomico ed aumentare la produttività industriale.

Stante quanto sopra è necessaria un’aggressiva azione politica, adesso! 

Chiediamo agli autori del Green Deal europeo di sbloccare tutti i benefici dell’efficienza energetica in tutti settori. Se, come ricorda il Pilastro Europeo dei diritti sociali, si vuole davvero mettere le persone al centro della politica, dare priorità alle riqualificazioni profonde è il modo più diretto per migliorare la salute ed il benessere dei cittadini europei e contemporaneamente vincere la sfida della diminuzione del consumo di energia e delle emissioni inquinanti.

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