Nuova EPBD – Lettera al Ministro Calenda

Oggi, 26 giugno, in seno alla riunione del Consiglio UE dei Ministri per l’Energia, i diversi Stati Membri hanno preso una decisione in merito alla revisione delle Direttive per l’Efficienza Energetica degli Edifici (EPBD) e per l’Efficienza Energetica (EED).

MiSE facciata
Per l’occasione, Renovate Italy ha inviato la seguente lettera, con allegate indicazioni utili non solo per la revisione, ma anche per il recepimento nazionale delle due Direttive.

L’efficienza energetica negli edifici costituisce un’opportunità per l’Europa e specialmente per il nostro Paese, caratterizzato da un patrimonio edilizio datato e inefficiente.

Abbiamo visto con favore la pubblicazione del pacchetto di misure “Energia pulita per tutti gli europei: liberare il potenziale di crescita dell’Europa” che esprime una chiara volontà politica di investire in questo settore. Condividiamo l’opinione che l’efficientamento energetico degli edifici possa essere un motore di sviluppo economico e creazione di posti di lavoro non delocalizzabili, uno strumento per il miglioramento della qualità della vita e comfort, nonché un’azione importante per la lotta al cambiamento climatico.

La revisione delle direttive sull’efficienza energetica (EED e EPBD Recast) è un’occasione unica per sviluppare la transizione energetica del patrimonio edilizio esistente, raccogliendo i molteplici benefici sopra sintetizzati.

Occorre che queste direttive prevedano obbiettivi vincolanti ed ambiziosi di riduzione dello spreco energetico negli edifici a lungo termine, mettendo al primo posto l’efficienza energetica; soltanto in questo modo si faciliterà e assicurerà la definizione di quadri normativi e incentivanti in tutti gli Stati Membri per stimolare la riqualificazione energetica.

Tuttavia, le indicazioni che emergono dalle settimane successive al Consiglio Informale di Malta del 18-19 maggio u.s. sembrano andare in direzione opposta, verso una revisione delle direttive al ribasso. Ci auguriamo che l’Italia possa giocare un ruolo chiave al Consiglio Energia del prossimo 26 giugno al fine di stimolare un importante settore economico ad alta generazione di posti di lavoro e competitività del sistema energetico europeo e nazionale.

Nel breve documento allegato troverà riassunti alcuni punti che riteniamo debbano essere recepiti nelle nuove direttive. Siamo ovviamente a disposizione per tutti gli approfondimenti che riterrà opportuni.

L’allegato contiene suggerimenti utili a livello europeo, nazionale e di singolo edificio.

A livello europeo suggeriamo di:

  • porre al primo posto l’efficienza energetica, per ridurre in primis i fabbisogni energetici del fabbricato;
  • includere obiettivi intermedi di efficienza energetica per il 2030 e 2040;
  • incoraggiare incentivi e misure finanziare per rinforzare l’attuazione delle strategie nazionali di riqualificazione energetica.

A livello nazionale auspichiamo che le strategie nazionali di riqualificazione energetica:

  • siano redatte con l’ampia partecipazione di tutti i portatori di interesse;
  • contengano obiettivi e misure ambiziose per trasformare il patrimonio edilizio in NZEB entro il 2050; ad esempio prevedano metodi concreti per intervenire sugli edifici con peggiori prestazioni energetiche in occasione dei momenti chiave nella vita di un edificio: cambi di proprietà, manutenzioni straordinarie, ampliamenti, ecc.;
  • siano sostenute da piani di attuazione e strumenti finanziari coerenti che assicurino la loro attuazione. I fondi pubblici dovrebbero essere usati per ridurre la percezione del rischio e coprire i costi dell’investimento iniziale, mentre modelli finanziari innovativi devono essere sviluppati per incrementare gli investimenti privati;
  • aumentino l’utilizzo dei fondi strutturali in supporto alle riqualificazioni energetiche, per raggiungere gli obiettivi in linea con gli accordi di Parigi sul cambiamento climatico.

A livello del singolo edificio, proponiamo una profonda revisione degli APE, attualmente strumenti statici che non contengono raccomandazioni sulla pianificazione di fasi successive per trasformare l’edificio in uno NZEB.

Chiediamo quindi che questi certificati siano sviluppati in Building Renovation Passports:

  • strumenti dinamici, on line, che registreranno tutti i lavori realizzati, piani e progetti di miglioramento nel tempo;
  • strumenti redatti e aggiornati da un esperto indipendente, possibilmente certificato a livello nazionale, che assicuri qualità e affidabilità al documento.

La presenza del Building Renovation Passport faciliterà l’accesso agli strumenti finanziari, fornendo una miglior conoscenza dell’edificio e dell’impatto dei progetti di riqualificazione.

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